La pubblicazione ha il pregio di essere stata realizzata esclusivamente da “addetti ai lavori”. A scrivere di terrorismo di destra sono infatti soltanto magistrati impegnati in prima persona nei confronti dell’eversione nera, quali – tra gli altri – il curatore Vittorio Borraccetti, Claudio Nunziata, Gianfranco Viglietta e Pier Luigi Vigna. Alla strage è dedicato un capitolo – “Memoria di piazza della Loggia (Brescia 28 maggio 1974)” – curato da Mario Rotella, g.i. presso il Tribunale di Firenze. L’autore ripercorre la storia giudiziaria dell’evento, a partire dagli episodi precedenti (l’inchiesta sul MAR-Fumagalli, la morte violenta di Silvio Ferrari) per poi proseguire riassumendo le fasi principali dei processi di 1º e 2º grado, quelli relativi alla cosiddetta “pista bresciana”. Nel procedere nella disamina degli eventi, egli mette in luce limiti e carenze dell’istruttoria (il “lavoro ai fianchi” del capitano Delfino, l’incriminazione di Andrea Arcai, le dichiarazioni improbabili di Ugo Bonati) evidenziatisi poi nei successivi gradi di giudizio, al punto che “Prima dell’appello la procura generale (di Brescia) non trova un suo magistrato per sostenere l’accusa. Perciò ripiega su un sostituto di Mantova ..”.
I FATTI E L’INTERVENTO GIUDIZIARIO
CATEGORIA: BRESCIA (STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA)
NUMERO: B28