Nel testo, ad essere preso in considerazione ed analizzato – attraverso i numerosi documenti che nel corso dei procedimenti giudiziari per strage sono stati acquisiti – è il 1974. Anno nel corso del quale sono state poste in essere due tra le stragi più vili che hanno caratterizzato il periodo cosiddetto della “strategia della tensione”: la strage di Brescia (28 maggio) e quella del treno Italicus (4 agosto). Nel medesimo arco di tempo altri due massacri terroristici – sempre di matrice “nera” – vennero tentati, ma grazie a circostanze fortuite ed indipendenti dalla volontà degli autori, non si concretarono (Silvi Marina e Vaiano). Piazza della Loggia è più volte menzionata, soprattutto attraverso il ruolo svolto da Maurizio Tramonte, alias “fonte Tritone”. I riferimenti all’eccidio bresciano traggono origine principalmente dagli atti processuali acquisiti nel corso dell’ultimo procedimento giudiziario svoltosi presso la Corte d’Assise di Brescia – in cui è stata indagata la pista di Ordine Nuovo del Veneto e dell’ambiente neofascista milanese – peraltro risoltosi sostanzialmente con esiti assolutori.